Union Brokers srl contribuisce alla Stagione Teatrale 2018-2019 e ai lavori di restauro del Teatro Comunale di Casalmaggiore. Una società sensibile ai temi della cultura e dell’arte è una società più civile, solidale e più sicura.

Catastrofi naturali e tutele assicurative
36 miliardi di dollari è l’ammontare delle perdite economiche globali causate da catastrofi (naturali e provocate dall’uomo) nel primo semestre 2018 secondo lo studio Sigma di Swiss Re. Di questi, 20 mld coperti da tutele assicurative.
Circa 3.900 persone hanno perso la vita o sono state considerate disperse (rispetto ai 4600 del primo semestre 2017). Dei 36 ml di perdite 34 sono dovute agli eventi naturali; molte meno dei 58 mld del primo semestre dell’anno prima.
Le maggiori in Europa sono state causate dalla tempesta Friederike, che ha colpito Germania, Paesi Bassi, Francia, Belgio e Regno Unito: circa 2,7 mld di dollari, di cui circa 2,1 coperti da assicurazione.
Il ripetersi sempre più frequente di eventi estremi dovuto ai mutamenti del clima esige un cambio culturale della popolazione nella sensibilità verso i temi assicurativi.
Union Brokers opera costantemente per individuare le migliori polizze proposte sul mercato da tutte le compagnie, che tutelino i beni da questo tipo di criticità. Siamo a disposizione per fornire ogni tipo di consulenza specialistica al proposito.
Gli attacchi digitali alle aziende, ai liberi professionisti, alle attività in genere sono in aumento esponenziale
“Il tempo medio impiegato da un’azienda per capire di essere sotto attacco cyber è di 205 giorni e per riprendersi da una violazione sono necessari circa 74 giorni. I danni da cyber crime in Italia nel 2017 ammontano a circa 10 mld di euro e oltre il 50% delle Pmi ha subito un attacco per un danno medio di 35.000 euro ca”. (Radiocor) Fondamentale è dotarsi di copertura assicurativa specifica. Un broker professionista può individuare fra i tanti prodotti sul mercato quello più adatto alle esigenze di ogni diversa realtà aziendale e per i liberi professionisti.
Ancora truffe nelle polizze comprate sul web.
Le ultime segnalazioni dell’IVASS.
Altri siti di assicurazioni online non in possesso dei requisiti segnalati dall’Ivass, l’stituto di vigilanza sulle attività assicurative.
Nell’ordine vengono indicati nelle più recenti comunicazioni sul sito ufficiale di Ivass come siti internet non riconducibili a intermediari assicurativi iscritti nel Registro:
www.assicurazioniadriatica.it (leggi il comunicato ufficiale di Ivass)
www.morettiassicurazioni.com (leggi il comunicato ufficiale di Ivass)
www.assicurazioniquionline.it (leggi il comunicato ufficiale di Ivass)
Inoltre in un comunicato del 27 giugno 2018 Ivass (vedi il documento) segnala che l’impresa assicurativa Lev Ins con sede legale in Bulgaria, sottoposta alla vigilanza della Autorità del Paese di origine (Financial Supervision Commission – FSC) e abilitata ad operare in Italia in regime di libera prestazione di servizi (ossia senza una sede stabile) ha comunicato che non ha emesso né sta emettendo polizze fideiussorie in Italia ma di essere venuta a conoscenza della circolazione in Italia di documenti e polizze fideiussorie false recanti segni distintivi dell’impresa e sottoscrizioni mai apposte dai suoi legali rappresentanti.
Una di queste polizze sarebbe stata proposta tramite il sito www.assiroyal.it non
riconducibile ad alcuna impresa o intermediario assicurativo e già segnalato da IVASS con
comunicato stampa del 11 aprile 2018 (vedi il comunicato).
Trasporti bambini in scooter o moto?
Trasporti tuo figlio in moto o in scooter? Sei sicuro che si possa? Sei sicuro di farlo secondo le norme vigenti che sono pensate per la sua e tua sicurezza? In definitiva: sei sicuro che sia sicuro? Lo chiediamo perché troppo spesso capita di vedere adulti che si avventurano in soluzioni acrobatiche e azzardate inammissibili. In certe aree del nostro Paese quello dei passeggeri abusivi sulle due ruote è un annoso problema che raggiunge punte quasi surreali di creatività, là dove la creatività corrisponde a condizioni di drammatico pericolo per la vita stessa dei passeggeri, a maggior ragione quando sono giovanissimi.
Detto questo, capita però ovunque in tutto lo stivale di notare pratiche pericolose messe in atto da conducenti adulti incoscienti, i quali magari sono perfino convinti di essere nel giusto.
Andiamo con ordine e vediamo cosa dice il Codice della strada: “Sui ciclomotori è vietato il trasporto di altre persone oltre al conducente, salvo che il posto per il passeggero sia espressamente indicato nel certificato di circolazione e che il conducente abbia età superiore a sedici anni”.
Prima di tutto quindi chi guida deve avere almeno sedici anni e il mezzo dev’essere omologato per il trasporto di un passeggero. Ma detto questo è necessario rifarsi rigorosamente a quanto afferma l’articolo 170 del Codice della Strada, in modo tassativo: è vietato trasportare bambini di età inferiore
ai 5 anni, sia sui ciclomotori che sui motocicli. La violazione comporta una multa da 161 a 647 euro, senza decurtazione di punti dalla patente. Dopo i cinque anni, il bambino deve inoltre essere seduto in modo “stabile ed equilibrato, nella posizione determinata dalle apposite attrezzature del veicolo”.
Attenzione quindi: vi sarà capitato spesso di notare adulti che caricano un bambino piccolo e lo tengono in piedi davanti a sé sulla pedana tra manubrio e sedile, tra le gambe. Questa è una posizione pericolosissima che espone il bambino a dei rischi assai pesanti in caso di incidente, di caduta, di una frenata brusca. Dovrebbe bastare un po’ di logica e il cosiddetto buon senso per capire questo, ma a quanto pare tali doti non sono completamente condivise da tutti. Si tratta di una postura che non rispetta le norme e che quindi, oltre ai pericoli oggettivi per l’incolumità del passeggero, espone anche alle sanzioni previste.
I bambini devono essere inoltre muniti di un casco adeguato, che non è dello stesso tipo di quello per adulti che sarebbe troppo pesante per loro. Il casco per la moto, sia per adulti che per bambini, deve essere omologato ai sensi del Regolamento Europeo ECE/ONU 22 e costituito da una calotta esterna, una calotta interna, un’imbottitura, un cinturino di aggancio, eventualmente visiera, prese d’aria e parti sganciabili. Assolutamente proibiti e inutili sulle due ruote a motore per i bambini i caschi da bicicletta.
Quindi se dovete trasportare un bambino potete farlo se non è di età inferiore ai 5 anni e se ha una corporatura che gli permetta di sedersi in modo stabile nel posto del passeggero. Esistono dei seggiolini da applicare sul sedile, che vengono fissati e hanno staffe su cui il bimbo può appoggiare i piedi. Peraltro la normativa italiana è un po’ vaga sulla loro omologazione ed esiste anche chi ritiene comunque pericoloso tale sistema, poiché in caso di caduta il bambino rimarrebbe agganciato al mezzo e cadrebbe con esso senza possibilità di divincolarsi e attutire l’urto, qualora fosse possibile.