Category Archives: incidenti stradali

Bambini deceduti per strada: 2016 anno da dimenticare

Bambini deceduti per strada: 2016 anno da dimenticare.
Biserni: «Ogni volta che un bambino perde la vita sulla strada, il colpevole è sempre un adulto»

Il tema della sicurezza stradale verso i bambini ci preme particolarmente, torniamo quindi sull’argomento a poche settimane da un articolo relativo all’uso dei seggiolini di sicurezza sulle auto, perché un severo intervento di denuncia da parte del presidente dell’Asaps-Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale Giordano Biserni ce ne offre l’occasione, dando uno sguardo ancora più ampio sul problema.

Le analisi statistiche relative al 2016 sono infatti sconfortanti e reclamano una maggior attenzione verso questo drammatico argomento. Biserni definisce quello scorso “Un anno veramente da dimenticare e che dà il senso di una sconfitta con 53 piccole vittime sulle strade. Ben 11 in più rispetto ai bimbi che hanno perso la vita nel 2015 (+26%). Il più triste degli Osservatori dell’ASAPS, quello che raccoglie i dati delle giovani vittime della strada nella fascia cha va da 0 a 13 anni, ha registrato 1.049 incidenti significativi nei quali oltre alle vittime mortali sono contati anche 1.312 feriti con lesioni importanti.

Dei 53 bambini deceduti 34 erano maschi e 19 femmine. Un particolare
se si può altrettanto agghiacciante è che l’osservatorio nel 2016 ha registrato anche 5 bambini morti “prima di nascere” a causa di incidenti stradali: 2 per decessi intrauterini e 3 in gestanti decedute nell’incidente.
Nel 2015 i bambini deceduti erano stati 42 e 65 nel 2014. L’Osservatorio il Centauro-ASAPS – precisa Biserni – non ha la pretesa di avere raccolto tutti gli eventi, ma certamente i più gravi attraverso le notizie delle agenzie di stampa e quelle raccolte dai propri 600 referenti sparsi sul territorio nazionale e comunicate alla sede di Forlì.
Delle 53 giovanissime vittime, 30, pari al 57%, erano trasportate a bordo dei veicoli (24 nel 2015) e questo aspetto comunque ripropone drammaticamente il tema del fissaggio dei nostri piccoli sui seggiolini. Non si conosce il dato di quante fra queste 30 vittime fossero regolarmente allacciate, anche se si può ritenere che una percentuale significativa non fosse trasportata a norma. In particolare nei casi di espulsione dall’abitacolo del mezzo dopo lo schianto. 4 bambini erano trasportati su una moto. 3 bambini sono stati travolti con la loro bicicletta (7 nel 2015). 16 erano a piedi per strada e qui il peggioramento è netto rispetto ai 9 piccoli pedoni morti nel 2015 (erano stati 25 nel 2014)”.

Le strade più pericolose
La disamina del presidente Asaps prosegue citando i contesti stradali più pericolosi per i bambini secondo i dati raccolti: “Sono 568 gli incidenti avvenuti nei centri urbani (54%) nei quali hanno perso la vita 21 bambini, (40%), (furono 13 nel 2015) e 637 sono rimasti feriti (48%), un dato che sfata l’idea che le strade urbane vedano solo incidenti non gravi. Sulle strade statali e provinciali gli incidenti sono stati 345 (33%), ma si sono contate 21 piccole vittime come sulle strade urbane (21 anche nel 2015) con 489 feriti.
Solo 67 gli episodi sulla rete autostradale che hanno causato però 6 decessi, 11%, (nel 2015 le vittime furono 5), mentre 104 bambini hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari (8%). Ci sono poi 5 decessi di bambini avvenuti in incidenti nei campi o su strade adiacenti mentre erano a bordo di macchine agricole o sono stati travolti a terra.

Fra le più giovani vittime della strada il maggior numero si conta nella fascia che va da 6 a 10 anni con il record di 23 vittime mortali 43%. Fra i piccolissimi della fascia da 0 a 5 anni le vittime sono state 16 pari al 30%. Infine sono stati 14 i decessi nella fascia da 11 a 13 anni 27%.
In 23 incidenti il conducente del veicolo coinvolto è risultato ubriaco o drogato. Sono stati invece 72 gli incidenti causati da pirati della strada (50 nel 2015 e 53 nel 2014). Ricordiamo infine che 63 incidenti sono avvenuti in prossimità delle scuole (58 nel 2015) e 11 hanno coinvolto direttamente degli scuolabus (12 nel 2015)

Le aree più pericolose
Le regioni che segnano il più elevato numero di incidenti con bambini sono la Lombardia con 226, segue il Veneto con 106, l’Emilia Romagna con 85, il Lazio con 76 la Toscana con 73.
Il più alto numero delle piccole vittime lo fa segnare però ancora la Toscana come nel 2015 con 6 bimbi che hanno perso al vita, stesso numero nel Lazio, seguono con 5 Emilia Romagna, Puglia e Sicilia, e con 4 la Lombardia, il Veneto e le Marche.

L’ASAPS insiste nel ricordare che ogni volta che un bambino perde la vita sulla strada, il colpevole è sempre un adulto. Deprime il sensibile peggioramento dei dati del 2016 rispetto a quelli del 2015 anche se non si è toccata la cifra terribile di 65 piccoli morti nel 2014. Ripetiamo – conclude Biserni – il nostro sogno è quello di mettere solo degli zero nelle caselle del nostro Osservatorio. Per questo l’associazione continuerà con insistenza la sua campagna di informazione per tutelare i nostri bambini sulle strade facendo appello agli adulti!”

Giovani “Millennials” incoscienti? Eppure il 15% ha già un’assicurazione oltre a quella della moto o dell’auto

Giovani “Millennials” incoscienti?
Eppure il 15% ha già un’assicurazione
oltre a quella della moto o dell’auto

Le nuove generazioni sono sempre più attente a tutelare sé stesse e i propri beni. Potrà stupire, ma il 15% dei giovani possiede una polizza che non sia auto o moto e reputa la propria customer experience assicurativa positiva: è quanto emerge da una ricerca innovativa promossa da BNP Paribas Cardif e realizzata dalla start-up Friendz 


I giovani rappresentano non solo il presente ma soprattutto il futuro di un Paese. Ma le aziende sanno ascoltare le loro esigenze e i loro bisogni? BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia*, lo ha fatto promuovendo una ricerca realizzata dalla start-up Friendz, per rilevare il sentiment dei millennials sulla customer experience nei mercati digitali, con un focus sul mercato assicurativo.

I risultati? Sotto molti punti di vista sorprendenti. Nonostante i luoghi comuni, è emerso che i millennials…
hanno una buona opinione del mondo assicurativo e sono tanti gli utenti digitali che, nonostante la giovane età, sono in possesso di un’assicurazione oltre a quella dell’auto o della moto, con particolare preferenza per le polizze vita o per la protezione della casa.

La ricerca, innovativa e unica nel suo genere, è stata condotta tramite app su un campione di 1.000 utenti digitali (18-35 anni) della community di Friendz, che per l’occasione sono stati coinvolti anche attraverso domande “non convenzionali” dove hanno potuto esprimere la loro creatività inviando selfie o video come risposta.

Il rapporto dei giovani con le Assicurazioni
I giovani hanno, quindi, un livello di soddisfazione alto: quasi sei su dieci (56%) valutano, infatti, l’esperienza con la propria assicurazione positiva e solo il 3% negativa. Sul perché si ritengano soddisfatti indicano come principali motivazioni la “chiarezza su cosa era incluso ed escluso dalla polizza” (per il 42%) e la “comunicazione con l’assistenza” (per il 24%).

Non solo. Chi pensa che ai giovani non interessino le assicurazioni oltre a quelle auto e moto deve ricredersi. Ben il 15% del totale a livello nazionale ne possiede almeno una, con la polizza Vita (49%) e la Casa (41%) le preferite, seguite dagli Oggetti (20%), la Salute (13%) e i Viaggi (5%). Una curiosità: se l’uomo è più attento alla casa, le giovani donne dedicano maggiore attenzione alla salute e alla tutela degli oggetti; la polizza vita è invece prerogativa delle fasce più “adulte” (26-35 anni).

Ma se gli utenti digitali sono particolarmente soddisfatti su molti aspetti, inclusi il prezzo (il 55% ha dato un voto oltre il 7), l’assistenza (56% oltre il 7) e il linguaggio assicurativo (56% oltre il 7), non mancano le criticità, come la velocità del risarcimento, che resta insufficiente per quasi 6 intervistati su dieci (57%). Un aspetto su cui le Compagnie dovranno lavorare per costruire un’assicurazione che sia sempre più in linea con le esigenze dei giovani utenti digitali. (fonte BNP Paribas Cardif)

Cellulari mentre si guida: più incidenti e vittime, ma il Governo sceglie la linea dura forse già da maggio

Cellulari mentre si guida: più incidenti e vittime, ma il Governo sceglie la linea dura forse già da maggio

Basta guardarsi intorno: le persone che usano lo smartphone mentre stanno guidando sono moltissime. Si arriva a eccessi come chi scrive messaggi mentre percorre una rotonda, o chi guida con una mano sola e con l’altra sorregge il telefono vicino al volto, pensando che dato che sta parlando in viva voce questo elimini il pericolo che sta causando per sé e per gli altri. Appoggiatelo al sedile se siete in viva voce, si sente lo stesso!

Un recente rapporto Dekra sulla sicurezza stradale ha semplicemente confermato quanto è sotto gli occhi di tutti: tre automobilisti su quattro usano il proprio smartphone mentre sono alla guida. E le attività principali sono svariate: telefonare, inviare messaggi, stare sui social, navigare su internet, farsi autoscatti e video mentre si è alla guida per poi condividerli online.

E così anche lo scorso anno gli incidenti stradali sono aumentati proprio a causa dell’uso al volante dei cellulari e le vittime hanno registrato un +1%. La causa è la distrazione. Gli italiani sono sempre pronti a stigmatizzare i comportamenti altrui, ma poi nel chiuso del proprio abitacolo razzolano proprio male. Tre persone su quattro significa trenta su quaranta, sessanta su ottanta. Sono percentuali inquietanti. Siete al bar e state leggendo questo articolo? Là fuori, di ottanta auto che stanno passando, ce ne sono sessanta condotte da degli incoscienti molti dei quali proprio in quel momento stanno usando il telefono mentre guidano, mandano messaggini teneri all’amante, cercano scarpe da ginnastica da comprare su siti di e-commerce divincolandosi nel traffico. È già una gran fortuna se non ne entra una direttamente in bar e si viene ad accomodare al vostro tavolino scaravoltando tutto.

Sanzioni più dure e ritiro della patente

La riforma del Codice della strada al vaglio della Commissione Trasporti del Senato cercherà di porre un argine a quanto accade. Attualmente, per chi viola l’art. 173 del codice della strada relativo anche all’uso di “apparecchi” durante la guida, è prevista una sanzione amministrativa (il pagamento di una somma da 161 a 646 euro) e la sottrazione di cinque punti dalla patente. Solamente in caso di recidiva, nei successivi due anni, è prevista la sospensione della patente per un periodo compreso tra 1 e 3 mesi.

Con la riforma, ci sarà la sospensione della patente per un periodo da uno a tre mesi già dalla prima violazione. Aumenteranno le sanzioni e si confermerà la decurtazione di cinque punti dalla licenza di guida.

Addirittura non è escluso che per anticipare i tempi l’Esecutivo decida di introdurre in anticipo per decreto i nuovi provvedimenti, già entro il mese di maggio. Lo ha ipotizzato il vice ministro dei Trasporti Riccardo Nencini. Un po’ com’è già accaduto per la legge sull’omicidio stradale con il precedente Governo. Il provvedimento di riforma del Codice della strada aveva infatti subito un rallentamento per la mancanza di copertura per alcune voci. Ora l’iter è ripreso e alcuni atti potrebbero avere un canale preferenziale veloce, tramite decreto.

Lo stesso Ministro Graziano Delrio ha spiegato che in pratica l’80% degli incidenti stradali in Italia sono causati dall’uso dei cellulari alla guida. Il Governo ha deciso di adottare una linea dura per correggere se sarà possibile i costumi alla guida dei molti italiani che dimostrano di non avere in sufficiente considerazione la propria sicurezza e quella altrui. Ha ritenuto cioè di dare ascolto alle indicazioni venute anche dal direttore nazionale della polizia stradale Giuseppe Bisogno, che ha ufficialmente spiegato: «Siamo di fronte a una vera e propria emergenza, c’è un’intera generazione che arriva alla guida abituata a usare il cellulare da quando aveva 11, 12 anni e continua a farlo anche al volante, senza alcuna cautela».

Già nel 2015 le multe al proposito erano aumentate del 21% sull’anno precedente, raggiungendo il cospicuo numero di cinquantamila. Vedremo se i provvedimenti in arrivo sortiranno qualche risultato significativo.