Trasporti bambini in scooter o moto? Sei sicuro di sapere qual è il modo corretto di farlo?

Trasporti bambini in scooter o moto?


Sei sicuro di sapere qual è il modo corretto di farlo?

Trasporti tuo figlio in moto o in scooter? Sei sicuro che si possa? Sei sicuro di farlo secondo le norme vigenti che sono pensate per la sua e tua sicurezza? In definitiva: sei sicuro che sia sicuro? Lo chiediamo perché troppo spesso capita di vedere adulti che si avventurano in soluzioni acrobatiche e azzardate inammissibili. In certe aree del nostro Paese quello dei passeggeri abusivi sulle due ruote è un annoso problema che raggiunge punte quasi surreali di creatività, là dove la creatività corrisponde a condizioni di drammatico pericolo per la vita stessa dei passeggeri, a maggior ragione quando sono giovanissimi.
Detto questo, capita però ovunque in tutto lo stivale di notare pratiche pericolose messe in atto da conducenti adulti incoscienti, i quali magari sono perfino convinti di essere nel giusto.

Andiamo con ordine e vediamo cosa dice il Codice della strada: “Sui ciclomotori è vietato il trasporto di altre persone oltre al conducente, salvo che il posto per il passeggero sia espressamente indicato nel certificato di circolazione e che il conducente abbia età superiore a sedici anni”.
Prima di tutto quindi chi guida deve avere almeno sedici anni e il mezzo dev’essere omologato per il trasporto di un passeggero. Ma detto questo è necessario rifarsi rigorosamente a quanto afferma l’articolo 170 del Codice della Strada, in modo tassativo: è vietato trasportare bambini di età inferiore
ai 5 anni, sia sui ciclomotori che sui motocicli. La violazione comporta una multa da 161 a 647 euro, senza decurtazione di punti dalla patente. Dopo i cinque anni, il bambino deve inoltre essere seduto in modo “stabile ed equilibrato, nella posizione determinata dalle apposite attrezzature del veicolo”.
Attenzione quindi: vi sarà capitato spesso di notare adulti che caricano un bambino piccolo e lo tengono in piedi davanti a sé sulla pedana tra manubrio e sedile, tra le gambe. Questa è una posizione pericolosissima che espone il bambino a dei rischi assai pesanti in caso di incidente, di caduta, di una frenata brusca. Dovrebbe bastare un po’ di logica e il cosiddetto buon senso per capire questo, ma a quanto pare tali doti non sono completamente condivise da tutti. Si tratta di una postura che non rispetta le norme e che quindi, oltre ai pericoli oggettivi per l’incolumità del passeggero, espone anche alle sanzioni previste.

I bambini devono essere inoltre muniti di un casco adeguato, che non è dello stesso tipo di quello per adulti che sarebbe troppo pesante per loro. Il casco per la moto, sia per adulti che per bambini, deve essere omologato ai sensi del Regolamento Europeo ECE/ONU 22 e costituito da una calotta esterna, una calotta interna, un’imbottitura, un cinturino di aggancio, eventualmente visiera, prese d’aria e parti sganciabili. Assolutamente proibiti e inutili sulle due ruote a motore per i bambini i caschi da bicicletta.

Quindi se dovete trasportare un bambino potete farlo se non è di età inferiore ai 5 anni e se ha una corporatura che gli permetta di sedersi in modo stabile nel posto del passeggero. Esistono dei seggiolini da applicare sul sedile, che vengono fissati e hanno staffe su cui il bimbo può appoggiare i piedi. Peraltro la normativa italiana è un po’ vaga sulla loro omologazione ed esiste anche chi ritiene comunque pericoloso tale sistema, poiché in caso di caduta il bambino rimarrebbe agganciato al mezzo e cadrebbe con esso senza possibilità di divincolarsi e attutire l’urto, qualora fosse possibile.

Ivass segnala altri tre siti irregolari di polizze online


Ivass segnala altri tre siti irregolari di polizze online

La situazione sta diventando davvero delicata, L’Istituto di vigilanza delle attività assicurative ha individuato ancora tre siti web che proponevano polizze online senza possedere i requisiti necessari.
I tre comunicati datano 6-7 e 8 marzo 2018.
I nomi dei domini di questi siti sono:

www.assicurazionidirect.it  >(clicca per vedere il comunicato)

www.bozzanobroker.it  >(clicca per vedere il comunicato)

www.fedeassicurazioni.com  >(clicca per vedere il comunicato)

Nessuno dei soggetti protagonisti dell’attività di vendita online delle polizze risulta per Ivass  “riconducibile a un intermediario assicurativo iscritto nel Registro”, requisito necessario per poter esercitare tale attività.

L’attività di reperimento polizze “fai da te” è sempre più diffusa grazie agli strumenti tecnologici in continua evoluzione e al diffondersi delle proposte disponibili sul mercato, sempre più numerose. Ma la cautela è d’obbligo. Non ci stanchiamo di ricordare come
oltre al pericolo di incappare in interlocutori disonesti, tale pratica richieda una grande attenzione e possibilmente competenze specifiche. Il settore assicurativo è caratterizzato da una forte specializzazione e il nostro consiglio rimane quello di affidarsi a professionisti esperti capaci di guidare l’acquirente di una tutela assicurativa verso le scelte per lui più adatte.
A maggior ragione se i temi sono molteplici e non si limitano a una singola polizza RCauto, ma riguardano anche attività professionali, lavorative, aziende, beni mobili e immobili, persone, i nostri cari.
La complessità della materia necessità della consulenza di professionisti, né lo specchietto per le allodole di un mero risparmio economico può essere il solo motivo valido per indirizzare le decisioni da prendersi. Ci si può esporre  rischi davvero insidiosi.