14.11.2017

Responsabilità sanitaria. Gelli: “Unico decreto attuativo entro gennaio per risolvere i nodi ancora irrisolti”


Responsabilità sanitaria. Gelli: “Unico decreto attuativo entro gennaio per risolvere i nodi ancora irrisolti”

Sono ancora almeno tre le questioni da risolvere per la legge sulla responsabilità sanitaria che richiedono l’emanazione di norme specifiche che ne risolvano l’applicazione: la retroattività e l’ultrattività delle polizze, i requisiti minimi per le assicurazioni e le autoassicurazioni, l’istituzione del Fondo di Garanzia per i pazienti danneggiati presso la Consap”. L’on. Federico Gelli, parlando della legge che porta anche il suo nome, la Gelli-Bianco approvata dal Parlamento in via definitiva il 28 febbraio 2017, ha assicurato che entro gennaio uscirà un unico complessivo decreto attuativo.

A sei mesi dall’approvazione della legge di cui ci occupammo a suo tempo anche nella nostra rubrica, legislatore, istituzioni e operatori, si sono confrontati durante un incontro organizzato martedì scorso a Roma. “Per la piena efficacia delle nuove norme sono indispensabili i decreti attuativi anche per sciogliere i numerosi punti cruciali ancora irrisolti”. Questa, in sintesi, la realtà della “nuova responsabilità sanitaria” emersa in un confronto tra legislatore, istituzioni e operatori.

Il dibattito ha analizzato le prime applicazioni, con relative esperienze e criticità, oltre allo stato dell’arte dei decreti attuativi. Le valutazioni degli operatori del settore, rispetto ai costi di gestione del rischio nel comparto, dicono che questo è stato fino ad oggi incerto, ma con la legge Gelli le cose possono cambiare e il mercato potrebbe riaprirsi, a condizione che venga ridefinito un patto tra l’assicurato e l’assicuratore, con un ruolo fondamentale degli intermediari.

“Per la prima volta – ha spiegato Gelli, deputato relatore e ‘padre’ della nuova legge – introduciamo il diritto alla sicurezza delle cure come parte integrante del diritto costituzionale alla salute. Il risk management viene messo a regime per tutte le strutture sanitarie – ha sottolineato – tutte le regioni, quindi, sono adesso chiamate a rilevare i dati e il decreto attuativo che istituisce l’Osservatorio Nazionale presso l’Agenas è già stato varato. I dati sono fondamentali in questo comparto e perciò è necessario passare dalla documentazione sanitaria cartacea, che è da terzo mondo, a quella elettronica. Ed è importante anche l’altro decreto attuativo, già approvato, sui requisiti delle società scientifiche accreditate – ha aggiunto Gelli – perché si riduce la giungla delle 600 società che esistevano fino ad oggi”.

Sono necessari ulteriori passi normativi, a proposito dei quali Gelli ha dichiarato che “entro gennaio ci sarà un unico decreto attuativo che affronterà tre delicate questioni assicurative ancora irrisolte: la retroattività e l’ultrattività delle polizze, i requisiti minimi per le assicurazioni e le autoassicurazioni, l’istituzione del Fondo di Garanzia per i pazienti danneggiati presso la Consap, che sarà sostitutivo del Fondo di Solidarietà previsto dal decreto Balduzzi, che invece verrà abrogato grazie all’approvazione anche da parte del Senato (dopo il via libera della Camera) del decreto sulle professioni sanitarie”.

Gelli ha poi comunicato che “entro un mese, invece, arriverà anche il decreto attuativo che definirà le modalità di definizione delle linee guida da parte dell’Istituto Superiore di Sanità”. In ogni caso è fondamentale la divisione fissata tra responsabilità contrattuale per le strutture ed extracontrattuale per i professionisti che lavorano nelle strutture. In ogni caso, ha concluso Gelli, “la legge è un punto di partenza e non di arrivo se riusciamo con i decreti attuativi a farla diventare finalmente operativa”.

L’incontro è proseguito con un’ulteriore tavola rotonda. Luigi Di Falco, Dirigente Responsabile Servizio Vita, Danni e Welfare di Ania, ha sottolineato quanto il settore possa essere ad un punto di svolta: “fino ad oggi – ha detto – c’è stata una vera e propria fuga dal comparto, sia da parte delle assicurazioni ma anche da parte delle strutture, che di fronte ai costi elevati hanno risposto con la formula dell’autoassicurazione, che spesso significa solo rinviare il problema”.

Il presidente e Ad di Consap, sul tema ha specificato che “il Fondo di Garanzia servirebbe proprio a calmierare il mercato. Solo che ad oggi il finanziamento è fissato con il 4% delle polizze, pari a 25 milioni di euro, che potrebbero essere limitati rispetto al miliardo che viene ipotizzato come necessario”.

“Le linee guida non sono risolutive di tutto il problema – ha spiegato Primiano Iannone, Direttore del Centro Nazionale Eccellenza Clinica e Sicurezza delle Cure dell’Istituto Superiore di Sanità – perché bisogna privilegiare l’aspetto pratico e non prescrittivo delle nuove regole”.

“E poi cambiano le norme sul regresso, sulla rivalsa, sull’erogazione dei risarcimenti – ha detto Paolo Crea, Vice Procuratore del Lazio della Corte dei Conti – il medico finalmente non è più sotto assedio, anche se alla normativa servirebbero comunque delle modifiche”.

Responsabilità sanitaria. Gelli: “Unico decreto attuativo entro gennaio per risolvere i nodi ancora irrisolti”