20.11.2017

Assicurazioni e Banche diventano “strategiche”

 

Assicurazioni e Banche diventano “strategiche”

Fra le novità in pancia al nuovo decreto fiscale come lo stop alla fatturazione a 28 giorni per telefonia e pay-tv, il mini-scudo fiscale per ex residenti all’estero e transfrontalieri e l’allargamento delle detrazioni per gli affitti degli studenti fuori sede, ci sono in arrivo poteri speciali per il Governo anche su banche e assicurazioni. La mente corre subito a casi come Tim–Vivendi e società come Generali, da tempo nel mirino della finanza francese e tedesca. L’emendamento 14.2 al decreto fiscale che porta la firma dei senatori De Petris, Barozzino, Petraglia, Bocchino, Cervellini, De Cristofaro, Mineo e Uras (Gruppo Misto), propone infatti di allargare il campo d’azione dei poteri speciali in mano al governo introducendo fra i settori strategici per l’interesse del Paese anche il comparto “del credito e finanziario”, accanto a energia, trasporti e telecomunicazioni. Si tratta di un punto di non trascurabile importanza vista la ancora pronunciata debolezza del sistema finanziario italiano.

“Abbiamo deciso di presentare questo emendamento – ha spiegato a ilfattoquotidiano.it la senatrice Loredana De Pretis, esponente di Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia e Libertà – perché l’ultima relazione dei servizi segreti al Parlamento ha evidenziato una fragilità del comparto creditizio e finanziario italiano e ha posto l’accento sul rischio che il settore diventi facile preda per appetiti stranieri come del resto in parte è già accaduto”. “È previsto dalla legge che ogni tre anni si possa rivedere l’elenco dei settori strategici e quindi noi crediamo sia l’occasione giusta per inserire nella lista anche il comparto del credito e più in generale finanziario, includendo così le compagnie assicurative”, ha aggiunto la senatrice.

“Il risparmio degli italiani fa gola del resto a molti operatori stranieri e al tempo stesso, nonostante la crisi abbia assottigliato la capacità delle famiglie di mettere soldi da parte, resta ancora un asset rilevante e assolutamente strategico per il Paese” conclude.

In questi anni il Paese ha letteralmente perso pezzi sotto i colpi di acquirenti stranieri e i settori finanziari non sono stati indenni dal processo di depauperamento. Un esempio l’attenzione straniera per gli asset finanziari italiani nella cessione di Pioneer, azienda di risparmio gestito venduta da Unicredit alla francese Amundi. Senza contare che anche le Assicurazioni Generali sono da tempo una preda ambita sia dalla tedesca Allianz che dalla francese Axa.

In effetti di queste possibile scelte normative di rilevanza strategica si parla da un po’, se è vero che già a marzo erano circolate indiscrezioni sulla volontà del governo di estendere il golden power al settore finanziario. Se la cosa non era già andata in porta e aveva subito una battuta d’arresto è stato a causa del fatto che il Tesoro temeva l’opposizione di Bruxelles. Non è escluso però che la questione possa essere in futuro terreno di confronti in sede europea.

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